39LR-255
2009 - Installazione su illuminazione pubblica
39LR-255 è un’operazione realizzata su suolo pubblico, in un percorso pedonale della cittadina di Pordenone, in
cui sono stati virati con filtri rossi i lampioni dell’illuminazione stradale. Il lavoro nasce per la partecipazione al PREMIO TERNA 01, indetto da TERNA spa, il principale gestore e proprietario della rete di trasmissione di energia ad alta tensione, che ha individuato il seguente tema: “TRASMETTERE ENERGIA: UNA METAFORA CONTEMPORANEA”. Viene richiesto di interpretare il senso della trasmissione dell’energia proponendo una visione personale e creando una connessione tra il mondo dell’arte e quello dell’impresa.
39LR-255 è stato pensato e costruito in relazione a questi parametri e proprio per questo i suoi livelli di lettura sono molteplici.
La scelta di utilizzare i lampioni stradali ha consentito di legare il lavoro ai due principali punti del tema: il rapporto con l’impresa e l’utilizzo dell’energia luminosa ed elettrica. Si è creato un contatto diretto con l’impresa promotrice del concorso, Terna s.p.a., che in qualità di gestore delle linee elettriche gestisce l’erogazione di energia all’illuminazione pubblica nazionale.
Il lampione inoltre è uno strumento che sfrutta l’energia elettrica per generare energia luminosa, che oggi come oggi è di fondamentale importanza per la vita della città, e oggetto di continui studi relativi al miglioramento della qualità della luce.
Proprio rispetto a questo il lavoro consente un punto di vista assolutamente singolare per il cittadino che lo percorre,
il quale, trovandosi inaspettatamente in una condizione percettiva nuova e molto differente da quella a cui è abituato, sviluppa una riflessione critica sulla qualità della luce pubblica. E’ stata scelta una location che permettesse di avere una parte del percorso più buia e isolata e una parte in totale relazione con situazioni luminose differenti tra loro
e abbastanza ravvicinate (luci ad incandescenza e fluorescenza che producono gamme cromatiche totalmente differenti). Il primo pezzo del percorso consente una migliore percezione del colore usato per virare la luce, diventando spazio intimo e suggestivo, il secondo entra in relazione con l’illuminazione pubblica “normale” creando una sorta di osservatorio che permette di confrontare le diverse situazioni luminose in lontananza.
Lo sviluppo dell’opera compone queste due situazioni tenendo conto di una parte legata all’emozione visiva e di una parte più scientifica tesa alla riflessione e all’osservazione del territorio, considerando anche l’utilizzo del suolo pubblico e il naturale coinvolgimento dei cittadini. Vi è infine un’ulteriore lettura dell’utilizzo dell’energia, relativa alle forze messe
in campo da chi ha pensato, realizzato e prodotto l’opera, e riguarda l’intento di modificare uno spazio comune
con l’idea di ripensarlo in funzione delle necessità sociali contemporanee, mantenendo l’attenzione alla possibilità di emozionare e contemporaneamente di costruire terreno per fare nuovi passi. Si tratta certamente di un esperimento che deve essere percorso più profondamente, ma che pone una base d’inizio rispetto alla ricerca di situazioni
nuove e qualitativamente migliori. La foto presentata al concorso diventa il contenitore di queste riflessioni, oltre che documentazione del lavoro, nella speranza che possa divenire materiale di presentazione per la realizzazione di ulteriori operazioni in collaborazione con comuni ed istituzioni.